Informazioni aggiuntive
Peso | 1,25 kg |
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Regione | |
Bio | |
Denominazione | |
Produttore | |
Vendemmia | 2020 |
Vitigno/i |
Peso | 1,25 kg |
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Regione | |
Bio | |
Denominazione | |
Produttore | |
Vendemmia | 2020 |
Vitigno/i |
Annata: 2020
Formato: 0,75 lt
Uve: Chardonnay, Pinot Meunier, Pinot Nero.
Origine: Monticelli Brusati (Brescia).
Terreno: di origine morenica e alluvionale.
Vinificazione: secondo il metodo ancestrale. Il mosto parzialmente fermentato spontaneamente prende spuma in bottiglia senza l’ uso di altre sostanze ammesse per uso enologico.
Affinamento: 15 mesi in acciaio e vetro con i propri lieviti, poi sboccato.
Grado alcolico: 11%
Temperatura di servizio: 6/8 °C.
Abbinamenti consigliati: aperitivi, piatti leggeri a base di pesce, affettati e salumi, formaggi freschi.
“Il Vino va vissuto credendo in lui, non nel mercato”
Gianluigi Ravarini
Gianluigi Ravarini (Gigi) è una delle rare testimonianze che dimostra come l’agricoltura e la viticoltura in Franciacorta sia un’arte vissuta sia in prima persona che dalla collettività, attraverso la passione e il sostegno alla famiglia. Ufficialmente l’Azienda Agricola nasce nel 1971 grazie al padre Bortolo, detto Piero (infermiere) come mezzadro di 1,5 ettari piantati a vite. Agli inizi produce vino sfuso e qualche centinaio di bottiglie in maniera naturale, unico modo conosciuto di fare vino. Proprio in quel periodo però, iniziano i primi movimenti imprenditoriali che cambiano gli equilibri, fino ad arrivare agli Anni ‘90 dove con la forza acquisita si inizia ad acquistare uva per produrre Franciacorta.
Nel 2002 dopo varie esperienze in altre cantine e anni da conferitore di uve, prende ispirazione e coraggio dall’amico Giovanni (Gigi) Balestra e inizia così il suo percorso da vignaiolo artigiano in collina. Si riappropria dell’espressione che vuol trasmettere del suo territorio il vino di Monticelli Brusati. Ad oggi Gigi segue personalmente 6 ettari in maniera naturale (dal 2015 certificato bio) tra cui 4 a vite e 2 tra oliveto e bosco dove ricava i pali per i sui vigneti. Crede inoltre, che la piccola zona di Monticelli, che spazia da origini moreniche e alluvionali ricche di minerali, argille, calcare, torrenti e venti, si distingua bene dal resto della Franciacorta. Per esprimere al meglio queste differenze, sceglie di produrre in maniera naturale utilizzando solo acciaio e cemento. Gigi è inoltre il primo a dichiarare in etichetta tutti i prodotti utilizzati. Il suo Franciacorta, un solo vino (circa 3.000 bott./anno) senza dosaggi e interamente figlio di un’annata (con affinamento di minimo 30/40 mesi), viene proposto in quantità limitate per altri due anni, prolungando l’affinamento ed evidenziando il carattere d’annata e non corretto del vino. Nel 2002, come sperimentazione, ha piantato probabilmente il primo vigneto di Pinot Meunier della Franciacorta. Di questo vitigno va alla ricerca della sua miglior espressione attraverso microvinificazioni tra rosati, metodo classico Blanc de Noir e Rosè. Come da tradizione non mancano i vini fermi. Anche in questo caso è una continua sperimentazione tra Cabernet Franc, Chardonnay, Merlot, Pinot Meunier, Nero. Che soddisfazione, finalmente una realtà Franciacortina artigiana che senza paura e senza seguire le regole del mercato sperimenta liberamente territorio e vitigno cercando di trasmettere passione e cultura agricola.
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