Informazioni aggiuntive
Peso | 1,25 kg |
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Regione | |
Denominazione | |
Produttore | |
Vendemmia | 2015 |
Vitigno/i |
Peso | 1,25 kg |
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Regione | |
Denominazione | |
Produttore | |
Vendemmia | 2015 |
Vitigno/i |
Non vengono utilizzati concimi chimici, diserbanti, antimuffa o altre sostanze che vanno a interferire sul ciclo vegetativo della vite e sulla maturazione dell’uva.
La potatura invernale è molto corta con un numero di gemme per pianta compreso tra 5 e 8
Il primo diradamento inizia verso metà luglio, viene tolto più del 50% dell’uva, lasciando 5 grappoli per pianta
Verso metà agosto avviene il secondo diradamento dove si riduce la dimensione di ogni grappolo tagliando la parte inferiore e lasciando solamente quella superiore più ricca e concentrata
Con i diradamenti estivi riusciamo ad ottenere rese molto basse che variano da 500 grammi a 1 – 1,5 kg per pianta
Quando Roberto Voerzio fondò la propria cantina a La Morra nel 1986, i vignaioli del Barolo erano impegnati in quello che spesso veniva dipinto come un conflitto tra tradizionalisti e progressisti, sostenitori della vecchia scuola e della nuova. Ma Roberto, cresciuto in una famiglia di vignaioli, era troppo impegnato con le sue viti e i suoi vini per schierarsi, seguendo invece il suo senso di individualità per impiegare pratiche e tecniche che attingevano al meglio da entrambe le scuole. Da allora Roberto ha intrapreso la sua strada, acquisendo gradualmente appezzamenti di Barolo, Barbera e Dolcetto sui ripidi pendii delle colline delle Langhe e coltivandoli nel rigoroso rispetto della natura che definisce il suo concetto di vinificazione. A trent’anni da quel lontano 1986 in termini di evoluzione del gusto e del mercato, Roberto ha deciso di dar vita a un nuova selezione di Nebbiolo proveniente da quattro Cru di Barolo nel comune de La Morra (Fossati, La Serra, Case Nere e Boiolo). Così entra a far parte della famiglia un Barolo di “apertura”, anch’esso con la sua gioiosa veste colorata che sembra prendere in giro la sobrietà stereotipata di tante etichette del vino. In Roberto come nei suoi vini non c’è niente di convenzionale, anche se la 2016, prima annata del suo primo second vin, suona già come un gran classico. Non si finisce mai di crescere, per invecchiare ci sarà sempre tempo.
Roberto Voerzio all’inizio della sua avventura circa 20 anni fa ha fatto una scelta: Roberto Voerzio tra quantità e qualità ha scelto la qualità ma la scelta che fa sui grappoli è quasi estrema. A maturazione in corso del grappolo sulla pianta, oltre a una prima potatura radicale in cui salva i grappoli migliori, recide in un secondo passaggio, a volte a metà a volte a tre quarti il grappolo tra i migliori che hanno superato la prima selezione. L’obiettivo è quello di concentrare il più possibile, in pochi chicchi, tutti i nustrimenti e il più ampuio ventaglio di espressioni varietale.
Apertis verbis sulle operazioni in cantina in cui non viene utilizzata nessuna sostanza che può modificare le caratteristiche del vino. La fermentazione alcolica dura dai 10 ai 30 giorni e avviene spontaneamente senza inoculo di lieviti.
Al termine della fermentazione malolattica in vasche di acciaio, tutti i vini, tranne il Dolcetto, sono travasati nel legno per il periodo di affinamento. La quantità di solfiti è solitamente inferiore al 50% della quantità permessa dalla legge ed pratica utilizzata esclusivamente durante l’imbottigliamento: questa è l’unica sostanza presente estranea all’uva.
Non avviene filtrazione in nessun vino e la massima espressione dei vini di Roberto, secondo lui avviene solo dopo almeno 5 o 6 anni di affinamento in bottiglia, per poi evolversi lentamente tra i 20 e 30 anni se conservati in condizioni ottimali.
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