Informazioni aggiuntive
Peso | 3,5 kg |
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Regione | |
Denominazione | |
Produttore | |
Vendemmia | 2019 |
Vitigno/i | |
Altre caratteristiche |
Peso | 3,5 kg |
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Denominazione | |
Produttore | |
Vendemmia | 2019 |
Vitigno/i | |
Altre caratteristiche |
Il Barolo “Bussia” di Giacomo Fenocchio è una delle etichette di riferimento per gli appassionati dei grandi rossi delle Langhe. Nasce dall’esperienza di cinque generazioni di viticoltori e riassume le migliori caratteristiche di una splendida vigna, che si trova in uno dei cru leggendari dell’area del Barolo. L’eccellente qualità delle uve, rigorosamente selezionate, vinificazioni accurate e affinamenti in botti grandi, secondo la più antica consuetudine piemontese, contribuiscono a donare un vino di grande stoffa, dedicato ai grandi intenditori, amanti del Barolo classico. Da degustare in un’occasione speciale, con della selvaggina, stufati o arrosti di manzo.
Il rosso Barolo “Bussia” nasce dall’esperienza di una famiglia che dalla metà dell’Ottocento si dedica alla viticoltura nelle Langhe e in particolare nella zona di Monforte d’Alba. La cantina Giacomo Fenocchio possiede vigne di alto pregio è continua a produrre grandi vini dal volto tradizionale, pura espressione di un grande terroir. Il vino è il frutto di cinque ettari di vigneti situati nel celebre cru Bussia, a un’altitudine di 300 metri sul livello del mare, con esposizione soleggiata rivolta a sud-ovest. Le viti hanno un’età di circa 35 anni e sono coltivate su terreni di natura calcareo-argillosa, ricchi di elementi ferrosi. La vendemmia si svolge nella prima metà di ottobre e i grappoli sono vinificati in modo tradizionale, con fermentazioni spontanee e lieviti indigeni in vasche d’acciaio. La macerazione sulle bucce dura circa quaranta giorni, in modo da ottenere una completa estrazione. Il vino matura per 6 mesi in vasche d’acciaio e 30 mesi in botti di rovere di Slavonia da 35-50 ettolitri, prima dell’affinamento finale in bottiglia.
Il “Bussia” di Giacomo Fenocchio è un Barolo che ben esprime la nobiltà di questo terroir di Monforte d’Alba, da sempre riconosciuto tra i più vocati in assoluto della denominazione, per la sua capacità di coniugare finezza e potenza. Si presenta nel calice di un bel rosso granato luminoso con riflessi rubini. Elegante e raffinato, esprime all’olfatto profumi che ricordano i petali di rosa essiccati, la violetta, la rosa canina, spezie morbide, radice di liquirizia, su un sottofondo di piccoli frutti di bosco a bacca rossa. Di buona struttura e intensità gustativa, ha una trama tannica fitta, ma evoluta e matura, che avvolge aromi complessi, profondi e finemente sfaccettati. Il finale è molto lungo e persistente.
I Fenocchio sono una famiglia di Monforte, viticoltori da generazioni, ma è stato con Giacomo, negli anni Settanta, che è cominciato il fantastico sviluppo dei loro vini. La cantina è stata fondata nel 1864, ed oggi sono Claudio e Albino Fenocchio a guidarla in quel panorama vitivinicolo straordinario che è Bussia di Monforte. La filosofia produttiva che contraddistingue questa storica cantina piemontese è quella della tradizione, fatta di un attento lavoro nei vigneti e di vinificazioni lunghe con l’utilizzo di grandi botti in cantina. Il risultato è davvero eccezionale e sbalorditivo: un vino fine, giocato sull’eleganza e dai toni delicati tipici della varietà di Nebbiolo.
Le uve vengono coltivate nel vigneto Bussia, 4 ettari di terreno esposti a sud-ovest su terreni argillosi e calcarei, ricchi di ferro. Dal 1972 l’azienda possiede anche un vigneto a Cannubi, mentre dal 1995 fa parte della proprietà anche un vigneto a Villero, altro cru storico, altamente vocato.
La coltivazione in tutti i vigneti è basata sui principi di sostenibilità volti a ridurre sempre di più l’impatto ambientale. Tutto questo ha portato Claudio a vinificare con mano sicura, senza consulenza, in modo tradizionale e riducendo al minimo gli interventi in cantina, ottenendo come risultato dei vini sinceri, rispettosi del terroir e dell’annata; vini lontani dall’omologazione, ma incredibilmente affascinanti per i loro intensi aromi e profumi: in un una parola, unici.
Sono le parole dello stesso Claudio a chiarire la filosofia che sta dietro alla produzione di queste perle enologiche del Piemonte: «Il nostro Barolo resta cinque mesi in tini di acciaio inox e due anni in botti di rovere di Slavonia di grande capacità ed è affinato in bottiglia per un anno. Si evitano dunque i passaggi in barriques, che sarebbero eccessivamente aromatizzanti, per mantenere il più possibile il carattere unico di questo vino. Il passare del tempo conferirà profumi complessi e intriganti, per palati pronti a cogliere la piacevolezza di aspetti mai scontati, di grandissimo carisma».
Così nascono vini che sono autentica espressione di un territorio: con l’amore e la dedizione che solo dei produttori innamorati della propria terra riescono a fare.
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