#WineNotesCorradoLeali 03 Indovinello a colori

Sono Bianchi

Li chiamano Arancioni

Si fanno in Rosso

Cosa sono?

Sono i cosiddetti orange wine.

Vini provenienti da uve a bacca bianca ma ottenuti con il metodo di vinificazione ‘in rosso’.

La vinificazione ‘in rosso’ prevede un periodo di contato (macerazione) più o meno prolungato del mosto con le proprie bucce. Durante tale periodo, le bucce rilasciano sostanze in esse contenute che arricchiranno il vino dal punto di vista olfattivo, gustativo e visivo.

Al contrario, nella vinificazione ‘in bianco’ le bucce vengono allontanate dal mosto immediatamente dopo la pressatura.

In questo secondo caso si otterrà sempre un vino bianco, sia che provenga da uve a bacca bianca che da uve a bacca rossa.

I francesi chiamano questi ultimi ‘blanc de noirs’.

Prendendo in prestito questa dicitura e forzandola un po’,  potremmo chiamare gli orange wine anche ‘noir de blancs’.

La verità di uva utilizzata e la durata della macerazione sono i principali responsabili delle diverse colorazioni che questi vini possono assumere.

Ma cosa dona davvero al vino la macerazione delle bucce nel proprio mosto?

Lo abbiamo chiesto a Damijan Podversic.

Da sempre innamorato di questo stile produttivo, Damijan ha le idee chiare su tutto quello che fa. Nel rispetto dei ritmi della natura riesce ad esprimere al meglio un territorio dalle enormi potenzialità come quello del Carso Goriziano.

Secondo Damijan “il processo di macerazione lascia una firma indelebile al vino estraendo 3 cose: la croccantezza del frutto, la mineralità del territorio e il ritmo dell’annata”

Damijan aveva un sogno fin da quando era bambino ed ora dice di essere molto felice perché quel sogno era di riuscire a fare esattamente quello che sta facendo. Ma c’è di più. Damijan è riuscito dopo decenni di battaglie burocratiche, a ridare vita a terreni del Monte Calvario. Terreni abbandonati dal 1940 e che dopo 80 anni di trascuratezza vanno ora completamente disboscati e terrazzati. È proprio sulla sommità di questo monte che sta per essere ultimato il suo ultimo progetto. Una nuova cantina che darà i natali a tutti i suoi prossimi vini.

Solo quando l’annata lo permette, le uve di Damijan subiscono l’attacco parziale o totale della Botrite, la muffa nobile che concentra gli zuccheri dell’uva e dona ulteriore complessità al vino.

 

Un acino di pinot grigio maturo ha un colore violaceo. 30 giorni di macerazione con queste bucce donano a questo vino un colore del tutto insolito. Un vino elegante con un tannino ben preciso ma già levigato.

2 anni in botte grande

Ribolla Gialla 2015 (attacco della botrite per il 70%)

Damijan definisce questo suo vino come la ‘croccantezza liquida’. I tannini provenienti dalla spessa buccia della ribolla incorniciano i decisi sentori di frutta passita sostenuti da una spiccata mineralità.

2-3 mesi di macerazione poi 3 anni in botte grande e 1 anno in bottiglia.

Kaplja 2015 (attacco della botrite per il 70%)

Il tocai friulano (Nekaj, che lo compone al 30%), insieme alla malvasia istriana (30%) donano equilibrio e aromaticità. Lo chardonnay (40%) allunga la persistenza con sapidità.

2-3 mesi di macerazione poi 3 anni in botte grande e 1 anno in bottiglia.

Kaplja 2005 (attacco della botrite per il 90%)

Una sinfonia composta da soli tre strumenti. Il nekaj (tocai friulano), la malvasia e lo chardonnay. I 15 anni di affinamento hanno regalano eleganza, finezza e armonia fuori dal comune.

2-3 mesi di macerazione poi 6 anni in botte grande e 4 anni in bottiglia.

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