Pierre Frick Alsace A.O.C. Riesling Rot-Murlé 2017

45,00

6 disponibili

Categoria:

Informazioni aggiuntive

Peso 1,25 kg
Regione

Produttore

Vendemmia

2017

Vitigno/i

Denominazione

Descrizione

Il Riesling “Rot-Murlé” di Pierre Frick è un emblematico bianco alsaziano dotato di purezza adamantina. Quasi riduttivo parlare di Riesling base quando ci si approccia a questo liquido, così complesso e sfaccettato. Non per nulla Pierre Frick è uno dei maestri del vino francese, nonchè pioniere della conversione totale delle vigne alla biodinamica. Se oggi, anche grazie alla diffusione di informazioni e fiere vinicole, è più frequente imbattersi in produttori che scelgono di seguire la filosofia Steineriana, nel 1981 quest’atto era quasi considerato visionario o azzardato. A distanza di decenni, non solo la scelta di Pierre si è rivelata vincente, ma i liquidi imbottigliati sono tra i più emozionanti e complessi della regione. Unico Pierre!

Il “Rot-Murlé” Riesling Frick è ottenuto da uve in purezza dell’omonimo vitigno provenienti dal vigneto Krottenfues, con viti di 13 anni allevate con sistema a guyot. La bassissima resa, di soli 45 hl/ha, privilegia l’aspetto qualitativo del frutto così come la raccolta manuale a perfetta maturazione. In vigna, come già accennato, si seguono i precetti della biodinamica, mentre in cantina la fermentazione alcolica avviene spontaneamente. Il liquido affina per sei mesi in antiche botte di quercia prima della messa in bottiglia.

Il vino Riesling Pierre Frick si palesa nel calice con la tipica veste paglierina scarica. Il naso è il perfetto compendio tra varietale e sua zona di provenienza, e si schiude in un mix di pietra focaia, mela verde, scorza d’agrume e refoli salini: inebriante! Sorso teso e vibrante, dotato di una vitalità quasi commovente. Sale e freschezza scandiscono i tempi dell’assaggio, per quello che, a dispetto di un estratto importante, risulta essere un vino slanciato e longilineo. Bottiglia imprescindibile, capace di ridefinire canoni gustativi. Punto di riferimento.

Pierre Frick è tra i più grandi e rappresentativi pionieri del vino artigianale alsaziano. Il Domaine, che vanta alla spalle un’antica tradizione familiare che si tramanda da ben 12 generazioni, sorge nel borgo di Pfaffenheim immerso nell’Alto Reno, a pochi chilometri a sud della città di Colmar. Oggi Jean-Pierre Frick con la moglie Chantal e il figlio Thomas conducono 12 ettari seguendo un approccio molto rispettoso e sensibile nei confronti del territorio e della pianta in 3 diversi Grand Cru dell’Alsazia: Steiner a Pfaffenheim, Vorbourg a Rouffach e Eichberg a Eguisheim. Già nel 1970 Pierre e la sua compagna avevano convertito la tenuta ad un’agricoltura biologica, seguendo un metodo sostenibile basato sulla salute della pianta, dell’ambiente e del consumatore. Dal 1981 le viti vengono allevate secondo i principi della biodinamica (certificata demeter dal 1986) appresi da Francois Boucher, escludendo l’utilizzo di preparati chimici, erbicidi e insetticidi, preservando al massimo la vitalità del terreno e favorendo quell’intrinseco rapporto tra pianta e territorio. Sono tollerate soltanto poltiglie bordolesi e piccole dosi di rame e zolfo. Dal 1999 sono vietati anche gli attrezzi rotanti, per mantenere integra la conformazione del terreno. Nascono così bottiglie schiette e sincere che svelano in ogni sorso il lato più autentico e artigianale dell’Alsazia.

La cantina Pierre Frick coltiva le varietà dell’antica tradizione alsaziana: Gewurztraminer, Riesling, Sylvaner e Pinot Noir. Le viti, che si estendono su 15 chilometri tra Colmar e Guebwiller, poggiano su terreni prevalentemente calcarei con componenti marnose e arenarie e hanno una resa molto bassa. La vendemmia viene svolta manualmente quando le uve raggiungono il perfetto grado di maturazione. In cantina i mosti non vengono zuccherati e lasciati fermentare spontaneamente per opera di lieviti indigeni, bandendo i processi invasivi e l’aggiunta di sostanze esterne. Per far assumere una spiccata personalità e un carattere più rotondo, l’affinamento si svolge per 5-9 mesi in antichissime botti di rovere che raggiungono più di un secolo di vita. Frick non utilizza i classici tappi di sughero che possono contaminare il vino, preferisce piuttosto quelli a corona in acciaio, gli stessi che, come definisce il produttore, sono utilizzati prima della sboccatura degli Champagne. Pierre tollera soltanto una breve filtrazione su filtri di cellulosa, senza chiarificazioni e con aggiunte minime se non nulle di solforosa.

La gamma dei vini Pierre Frick si caratterizza per un profilo organolettico molto pulito e di grande personalità. Il naso è sempre avvolgente e armonico, con morbide tonalità alleggerite da sensazioni minerali di roccia frantumata, tipiche del territorio, e aromatiche impronte di agrumi. Al palato l’acidità tagliente, la purezza del sorso, la leggera nota rustica e la finezza delle componenti caratterizzano in modo più o meno vistoso le etichette di Pierre.

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